Backup dei dati: i migliori strumenti
Per fare il backup dei propri dati esistono diverse soluzioni, più e meno efficaci. Andiamo ad analizzare quelle più utilizzate e facili da adottare.
Possiamo impegnarci quanto vogliamo, aggiornare antivirus ed eseguire tutti gli aggiornamenti del sistema, ma può capitare che il nostro computer si rompa, con la possibilità di non poter più accedere ai dati salvati.
Per questa e altre casistiche, diventa fondamentale avere il backup dei dati, operazione che tutti dovremmo mettere in conto di fare ma che, all’atto pratico, non tutti fanno.
In occasione dell’ultimo World Backup Day è stato effettuato un sondaggio dalla ditta Acronis, ossia azienda leader nel settore dei software per backup e recupero dati.
Dalle interviste è emerso che il 65% degli intervistati ammette che in famiglia hanno perso dati importanti a causa di distrazioni, attacco malware o malfunzionamenti hardware e software. Nota positiva è che il 93% di essi, effettua backup regolari, per proteggersi da questi avvenimenti.
Statistiche in crescita rispetto al 2018, dove solo 78% aveva eseguito almeno un backup dei propri dati negli ultimi 12 mesi.
Segno questo che c’è sempre più attenzione nel mantenere al sicuro le informazioni archiviate su più dispositivi.
Dal sondaggio emerge inoltre che il 70% effettua backup su dispositivi fisici (chiavette, hard disk e memorie esterne) mentre solo il 30% utilizza soluzioni cloud.
Diversi sono i modi per fare il backup, come diversi sono i costi da affrontare per mettere al sicuro i nostri dati. Per effettuare il backup in cloud, ad esempio, è necessario acquistare dello spazio extra, una volta terminato quello gratuito.
La regola del 3-2-1
Avere i propri dati sensibili sotto backup li rende al sicuro. Ma è altrettanto vero che è fondamentale avere il backup a sua volta al sicuro. Se ad esempio abbiamo il backup del nostro pc è su un hard disk esterno e sono entrambi nella stessa stanza, un incendio potrebbe compromettere sia il computer che il backup.
Consigliamo quindi di seguire La regola 3-2-1, presente da molto nell’ambiente informatico:
3 copie di ogni dato che si vuole conservare, ossia l’originale ed altre due copie (quindi una sola NON basta).
2 dispositivi d’archiviazione separati. In questo modo, se un hard disk dovesse corrompersi o essere attaccato, ci sarà sempre un’altra memoria disponibile.
1 copia dei dati deve essere “offsite”, cioè esterna – in remoto – rispetto a dove sono i dati di produzione. Questa indicazione aiuta a prevenire problemi nel caso in cui ci sia un incendio, un’alluvione od un furto nella sede in cui abbiamo i dati principali. L’utilizzo del cloud è un metodo efficace per esternalizzare il dato.
Senza raggiungere la perfezione, la regola del 3-2-1 ci si avvicina e rimane uno dei metodi migliori (sia a livello di privati che di azienda) per salvare i propri dati ed essere sicuri di non perderli.
Analizziamo ora i metodi di backup da utilizzare per tenere i vostri dati importanti al sicuro:
Backup su unità di archiviazione esterna
Per mantenere i propri dati al sicuro, possiamo utilizzare diverse unità di archiviazione, in base alla quantità di dati da tenere sotto backup.
Quelli più comuni e che tutti abbiamo sono: hard disk esterni, chiavette usb o schede microSD.
Gli hard disk, siano essi meccanici o i nuovi SSD, sono quelli più utilizzati perché permettono di archiviare un gran quantitativo di dati in rapporto al costo.
L’utilizzo di chiavette usb o microSD hanno il vantaggio di essere più maneggevoli e facili da trasportare rispetto agli hard disk ma presentano un grosso difetto: sono più soggette a rotture e malfunzionamenti e le probabilità di recuperare i dati sono molto basse, a differenza degli hard disk meccanici.
Per la regola del 3-2-1, consigliamo di abbinare al backup su un secondo disco anche un backup di altra tipologia.
Backup su unità NAS
La NAS è un Network-attached Storage, ossia un sistema di archiviazione collegato a una rete. E’ composto da uno o più hard disk i quali, attraverso un software dedicato, permette a tutti i computer nella stessa rete, di accedere ai dati contenuti al suo interno. Quindi è possibile fare il backup dei dati importanti su questo dispositivo, come se fosse un vero e proprio server.
Ci sono diversi tipi di NAS a costi diversi, in base alla capienza e numero di hard disk e alle specifiche hardware/software del prodotto.
Per la regola del 3-2-1, consigliamo di abbinarlo a un backup in cloud.
Backup in cloud
Esistono diverse aziende che propongono il servizio cloud nei loro server. I più famosi sono Dropbox, Google Drive, OneDrive e iCloud. Tutti questi siti permettono di creare un account gratuito e di avere accesso a uno spazio personale dove poter conservare i propri dati. Nella versione non a pagamento possiamo mettere in cloud uno spazio ristretto:
Dropbox 2 GB, OneDrive e iCloud 5 GB mentre Google Drive 15 GB.
Se i dati da conservare sono pochi suggeriamo di utilizzare Google Drive che è l’azienda che mette a disposizione più spazio.
Se i dati da salvare sono numerosi e 15 GB non sono sufficienti, è possibile optare per la versione a pagamento di queste aziende. Dropbox, iCloud e Google Drive offrono 2 TB di spazio a 9,99€ al mese.
Microsoft OneDrive invece, offre 1 TB di spazio a 69€ all’anno o 6 TB di spazio per 99€ all’anno, ma con incluso la suite Office 365.
Tutti questi sistemi, permettono la sincronizzazione con le cartelle designate sul computer, con la possibilità quindi di eseguire un continuo backup in cloud, con la possibilità di accedere ai dati da qualunque dispositivo, inserendo semplicemente le credenziali di accesso.
Per la regola del 3-2-1, il cloud è la soluzione migliore come backup esterno, al sicuro da fattori esterni come furto o incendio.
Conclusioni
Diverse sono le tipoligie di backup a disposizione per avere i propri dati al sicuro. Privati ed aziende hanno esigenze diverse e non tutti sono abili a impostare nel modo corretto una soluzione di backup efficace in base alle proprie esigenze.
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